Alimentazione alcalinizzante per ridurre il rischio infortuni
30 Mag 2017, Inserito da Pubblicazioni inL’assunzione di cibi non sani come zuccheri semplici (zucchero e dolcificanti, dolci, gelati, caramelle, gomme, bibite, succhi di frutta,….), grassi saturi (carni rosse, burro e formaggi, uova, insaccati, salumi,….), cibi conservati (cibo in scatola, salumi,….), sale (formaggi, cibi in scatola, dado,…), alcool (birra, superalcolici, vino in eccesso, ….) e di cibi non tollerati determinano nell’organismo una sovra produzione di sostanze tossiche con conseguente effetto infiammatorio nonché una riduzione dell’assorbimento intestinale di nutrienti con conseguente deficit energetico.
È dimostrato che un tale comportamento alimentare causa un aumento dell’acidità del sangue e dei tessuti con ripercussioni sul sistema immunitario (infezioni, sindromi influenzali, infezioni urinarie,….) e conseguente sintomatologia cronica (rachialgie, cefalee, patologie da sovraccarico, difficoltà nel recupero,…..) che portano con maggiore facilità all’infortunio.
La strategia alimentare che riduce l’acidosi è di tipo alcalinizzante, che favorisce l’assunzione degli alimenti alcalinizzanti a sfavore di quelli acidificanti.
Per sapere se un cibo alcalinizza o acidifica ci viene incontro un valore numerico denominato PRAL, che sarà positivo se il cibo acidifica e negativo se alcalinizza.
Per conoscere la tendenza acido-basica della propria alimentazione, è necessario sommare giornalmente il PRAL dei cibi assunti; un risultato negativo mostra una tendenza all’alcalinizzazione, mentre, al contrario, un risultato positivo mostra tendenza all’acidificazione.
Nella figura sottostante si possono apprezzare i PRAL di alcuni alimenti, notare che frutta e verdura risiedono in campo negativo.
Tutto questo non significa che gli alimenti acidificanti devono essere rimossi dalla propria alimentazione, ma che si debbono sempre inserire gli alimenti alcalinizzanti con funzione tampone rispetto al contributo acidificante degli alimenti a PRAL positivo.
Dott. Stefano Fabi
Biologo Nutrizionista
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